Logo

+39 351 9510 317

info@ricordachisei.com

Condividi

Lavoro sugli inframondi, nuove prospettive

Lo studio delle culture cosiddette arcaiche è fondamentale per comprendere le strutture della nostra mente di Uomo contemporaneo di tipo occidentale. Ci sono culture extracomunitarie che hanno mantenuto subconsci nuclei di sistemi di credenza impermeabili ai processi di transculturazione, resistendo anche agli ultimi processi di omologazione mediatica e tecnologica della mente avvenuta in questa era di globalizzazione.

Questi nuclei garantiscono un implicito senso di appartenenza e identità originaria e, parzialmente rappresentano un meccanismo di resistenza inconscio alla potenza assimilatrice del nuovo diktat culturale. Il lavoro sugli inframondi per molti, anche non originari di tali arcaiche culture, costituisce la diffusione di modi di pensare, agire e sentire il mondo come se si fosse appartenenti a culture abbandonate o remote.

Rappresenta una nuova provocante sfida al recupero di punti di prospettiva alternativi all’oggettivismo razionalista e più implicanti aspetti soggettivi, estetici ancorché mistici dell’esistenza.

La funzione del rito

Il rito è un organizzatore psicosociale di base presente in tutte le culture. Definisce spazi e tempi sociali, solo per fare alcuni esempi si ricordano:

  • I riti di passaggio che marcano il percorso evolutivo di un individuo all’interno della comunità o le identità di genere e di ruolo.
  • I riti stagionali che segnano le regole di sopravvivenza del gruppo.
  • I riti celebrativi che stabiliscono le gerarchie e l’amministrazione comunitaria.

Il lavoro sugli inframondi va inteso come processo psichico, come organizzazione di simboli capaci di aver presa sul reale. Il rito costruisce porte o finestre su spazi simbolici trasfigurati e non usuali, che presuppongono un viaggio, un’avventura cognitiva attraverso allegorie, simboli, metafore trasformative.

L’alterazione di coscienza come forma di lettura

In queste zone d’inframondo dove solo la mente non-ordinaria può avere accesso, attraverso un’alterazione dello stato di coscienza, l’iniziato raccoglie forze di guarigione e di trasformazione; elabora intuizioni, informazioni, istruzioni sul vivere, opera processi che hanno ricadute sul reale del mondo.

Il lavoro sugli inframondi tramite il rito dà accesso alla rete d’interdipendenza fra dimensioni, elementi, essenze vitali che compongono l’universo non-ordinario della mente sciamanica. Questo universo culturale offre una grande ricchezza di spunti per ripensare da un punto di vista psicosomatico il dolore e il male di vivere.