Chirurgia olografica, che cos’è
Ci si sta avviando a grandi passi verso la cosiddetta sanità digitale, specie per quanto riguarda le tecniche chirurgiche. Il medico sarà in grado di simulare un’operazione e di predire gli effetti di un intervento, anche grazie ad un intenso utilizzo di ologrammi. In medicina tale concetto può essere applicato all’immagine, intera o parziale, di un essere umano e ampliato ad una quarta dimensione: il tempo.
L’ologramma medico è infatti una ricostruzione 3D dell’anatomia d’interesse, che può avvenire in tempo reale ed essere proiettata addirittura a migliaia di km di distanza, o che può seguire, come nel caso di una simulazione chirurgica, ciò che succede nel corso dell’intervento chirurgico in base alle scelte e agli imprevisti in campo operatorio. Ecco perché si definisce chirurgia olografica.
Come avviene la ricostruzione olografica
Alla base della chirurgia olografica c’è una precisa ricostruzione 3D che avviene tramite la ricombinazione software di pacchetti di immagini mediche più tradizionali, come quelle ottenute tramite ecografia, risonanza magnetica e radiografia unite da algoritmi di intelligenza artificiale. Proprio per questo motivo l’olografia medica può essere affiancata a strumenti tradizionali come l’ecografia, puntando a rivoluzionare il modo in cui i medici interagiscono con l’imaging 3D, spostando l’equilibrio del flusso di lavoro in ambito clinico.
Come funziona
Nella chirurgia olografica realtà aumentata e intelligenza artificiale sono a disposizione dell’ingegneria biomedica per:
- facilitare il controllodel campo operatorio.
- ricostruiree comprendere l’anatomia specifica dell’organo su cui intervenire.
- prediree simulare casistiche post-intervento.
- modellarestorie cliniche a scopo didattico.
- facilitare la diagnosie le collaborazioni da
- interpretare patologiecomplesse e favorire la medicina di precisione.
Ciò che si ottiene in sala operatoria è una realtà mista, un’unione di realtà virtuale e realtà aumentata. Molti interventi chirurgici complessi implicano e hanno bisogno di una stretta collaborazione multidisciplinare tra varie figure professionali, come ad esempio tra cardiochirurghi, cardiologi e perfusionisti.
In questo contesto gli ologrammi biomedici e la visualizzazione 3D possono facilitare il dialogo e un miglior approccio in sala operatoria. Sarà sempre più possibile, insomma, che nel futuro un intervento chirurgico venga seguito contemporaneamente da professionisti ubicati materialmente in luoghi diversi tra loro, agendo all’unisono per la salute del paziente.